L’inverno avvolgeva San Pietroburgo in un silenzio ovattato. I tetti delle antiche dimore erano coperti da un soffice manto di neve, e le luci tremolanti delle finestre riflettevano sulle strade gelide come piccoli soli imprigionati nel ghiaccio. Il fiume Neva scorreva pigro, parzialmente congelato, mentre la città respirava il suo mistero sotto un cielo carico di fiocchi danzanti.
Sasha e Anja avevano diciassette anni quando si innamorarono per la prima volta. Un amore impetuoso, come solo a quell’età può essere: fatto di sguardi rubati nei corridoi della scuola, bigliettini scambiati sotto i libri, dita che si sfioravano nei guanti di lana mentre camminavano lungo la Prospettiva Nevskij. Ma la loro era una storia proibita. Così, trovarono rifugio nei tetti della città.
Ogni sera, dopo il suono delle campane dell’Isaakievskij Sobor, Sasha saliva dalla sua soffitta in un antico palazzo barocco e aiutava Anja ad arrampicarsi con lui, fino al punto più alto, sopra le cupole dorate e i camini fumanti. Là, tra le stelle e la neve, il mondo diventava solo loro.
Si sedevano vicini, avvolti nei cappotti pesanti, mentre i loro respiri si mescolavano con il vento. E quando il gelo si faceva troppo pungente, Sasha tirava fuori dalla tasca una manciata di stelle scintillanti. Le accendevano insieme, lasciando che le scintille danzassero nell’aria gelida, scaldandosi con la luce tremolante e il calore dei loro sogni.
Un giorno, la neve cadde più fitta del solito. San Pietroburgo sembrava sospesa nel tempo, immersa in un sogno bianco e ovattato. Quel giorno, Sasha e Anja si giurarono che si sarebbero amati per sempre, indipendentemente da ciò che il destino avrebbe scritto per loro.
Non sapevano cosa li aspettasse, se sarebbero riusciti a sfuggire alle regole imposte dalle loro famiglie. Ma su quei tetti, sotto il cielo di un inverno eterno, l’amore sembrava l’unica cosa che contasse davvero.
E in fondo, forse, lo era.
“Angoli Segreti di San Pietroburgo”. Alessia Belakur
